21/11/11

Walter Brueggemann


Quest'anno tra le altre cose ho tradotto due libri del grande esegeta statunitense Walter Brueggemann per la casa editrice Claudiana. Il primo dovrebbe uscire tra pochi giorni e si intitola VIAGGIO VERSO IL BENE COMUNE (128pp; 12Euro) e consiste in una lettura straordinariamente contemporanea delle storie fondanti della fede ebraica, prima fra tutte quella dell'Esodo, vista da Brueggmann come "resoconto di quel viaggio che ora è richiesto alle persone di fede per spostarsi da una cultura dell'ansia alla pratica della socialità". Come sempre, ma ancora più che altrove, Brueggemann propone un'interpretazione della Bibbia che è estremamente competente ma che sa anche di essere rischiosa, in contrasto con il rischio ben più grande "di una reiterazione unidimensionale e piatta che non crea alcuna connessione con la realtà". L'altro libro si intitola PACE e dovrebbe uscire nella primavera del 2012. In entrambi i testi la critica all'imperialismo americano è tagliente, e sarebbe bello se i lettori italiani cominciassero ad accorgersi anche per mezzo di questi due libri quanto è forte l'opposizione al sistema di potere della "pax americana" all'interno della cultura americana stessa, specialmente tra i teologi. Nella mia prefazione a PACE scrivo: 
"Senza mezzi termini, Breuggemann invita a “mescolare” la fede con la politica, cioè invita a una lettura politica del testo biblico che sia fedele al suo intento originario, cioè all'intento divino, come non può esserlo una lettura privatistica che si accontenta di coltivare il proprio orticello. 
Ma questo non significa che la dinamica di contrapposizione assoluta tra bene e male che egli denuncia nella politica della globalizzazione esca dalla porta per rientrare dalla finestra, cioè che i cristiani possano considerarsi puri e immacolati a causa della loro professione di fede e del loro impegno.
Al contrario, Brueggemann aiuta i suoi lettori a navigare nella complessità delle questioni che si aprono per la chiesa a una lettura onesta del testo biblico, senza mai tralasciare lo spirito critico ma combinandolo con un grande afflato evangelico e con una estrema semplicità di esposizione."

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