Quest'anno tra le altre cose ho tradotto due libri del grande esegeta statunitense Walter Brueggemann per la casa editrice Claudiana. Il primo dovrebbe uscire tra pochi giorni e si intitola VIAGGIO VERSO IL BENE COMUNE (128pp; 12Euro) e consiste in una lettura straordinariamente contemporanea delle storie fondanti della fede ebraica, prima fra tutte quella dell'Esodo, vista da Brueggmann come "resoconto di quel viaggio che ora è richiesto alle persone di fede per spostarsi da una cultura dell'ansia alla pratica della socialità". Come sempre, ma ancora più che altrove, Brueggemann propone un'interpretazione della Bibbia che è estremamente competente ma che sa anche di essere rischiosa, in contrasto con il rischio ben più grande "di una reiterazione unidimensionale e piatta che non crea
alcuna connessione con la realtà". L'altro libro si intitola PACE e dovrebbe uscire nella primavera del 2012. In entrambi i testi la critica all'imperialismo americano è tagliente, e sarebbe bello se i lettori italiani cominciassero ad accorgersi anche per mezzo di questi due libri quanto è forte l'opposizione al sistema di potere della "pax americana" all'interno della cultura americana stessa, specialmente tra i teologi. Nella mia prefazione a PACE scrivo:
"Senza
mezzi termini, Breuggemann invita a “mescolare” la fede con la
politica, cioè invita a una lettura politica del testo
biblico che sia fedele al suo intento originario, cioè all'intento
divino, come non può esserlo una lettura privatistica che si
accontenta di coltivare il proprio orticello.
Ma questo non
significa che la dinamica di contrapposizione assoluta tra bene e
male che egli denuncia nella politica della globalizzazione esca
dalla porta per rientrare dalla finestra, cioè che i cristiani
possano considerarsi puri e immacolati a causa della loro professione
di fede e del loro impegno.
Al contrario,
Brueggemann aiuta i suoi lettori a navigare nella complessità delle
questioni che si aprono per la chiesa a una lettura onesta del testo
biblico, senza mai tralasciare lo spirito critico ma combinandolo con
un grande afflato evangelico e con una estrema semplicità di
esposizione."
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